un bambino nasce. va di corsa. ha un sogno. poi cresce e cerca di inseguire quello stesso sogno. si confronta con la realtà, con i propri genitori, con i propri limiti, con la lentezza.. può abbandonare il sogno, per paura, per senso di responsabilità, anche per ribellione.. oppure può continuare a coltivarlo. quel maledetto sogno.. quel bimbo diventa uomo. i sogni li lascia per strada. per definizione. ma i sogni sono più grandi di un uomo. di un bimbo. e tornano. si ripropongono, questa volta materializzati in piccoli fatti concreti.. ed è felicità vera, se si realizzano.. anche in piccola parte.. è la chiusura di un cerchio, che forse non si chiude mai.. sì, perché, appena realizzato un sogno, quel bimbo fatto uomo, scopre di averne nascosti tanti altri.. e la girandola continua.. verso nuovi dolori forse, ma sempre correndo.. dietro ai sogni.. verso i prossimi, piccoli, lenti segnali di realtà.. in fondo la felicità è davvero una brevissima frazione di vita in cui sogno e realtà, velocità e lentezza, combaciano alla perfezione.. costa fatica, ma se succede.. beh, è un sogno..
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